Messa dei Giovani - Gennaio 2019

“Quella stella straordinaria che brillava più delle altre”. Così vorrei definire la messa giovani dell'Epifania.

Straordinaria perché è stata diversa rispetto alle altre: in genere le messe giovani vengono celebrate di sera, dopo cena, dopo una giornata piena e faticosa. Alcune volte rischi di arrivare in ritardo, stanco, con la testa all’esame della settimana prossima, ai compiti da finire per domani, al lavoro con le sue responsabilità. Ti ritrovi a vagare coi pensieri, e ti perdi quello che sta accadendo davanti ai tuoi occhi.

È stato bello essere lì a messa, tutti insieme, alla luce del mattino, ed essere visti da tutti. Sì perché mentre quella stella che stava nel cielo l’hanno visto in fondo solo questi tre strani personaggi, noi invece domenica mattina, alla luce del sole, siamo stati visti da tutti. Eh già UP: noi giovani ci siamo, abbiamo sete, abbiamo fame, di cose vere, durature, abbiamo voglia di seguire una Stella, quella stella, quella più luminosa che c’è.

Abbiamo voglia di urlare (anche se nei canti non ci siamo fatti sentire granchè, scusate, era l’emozione della prima volta) cosa brama davvero il nostro cuore, quelle cose che conoscono solo i granellini del nostro deserto, li dove ci chiudiamo e urliamo fino a perdere la voce, ma nel nostro deserto, lontano da tutti, dove nessuno ci più sentire. Abbiamo voglia di seguire modelli sani, belli, come il pastore di cui si parla nei Vangelo, sì, quel Pastore Bello, quello che ti fa dire: “Ma allora la vita e una figata: io voglio vivere così!”.

È stato per me un bel momento, anche perché l’ordinarietà della Messa della domenica vissuta con i miei amici dell’UP, non so voi, ma aveva tutto un altro gusto. Ho notato che con lo stesso entusiasmo salutavo tutti, senza pensare, finalmente, alla parrocchia di appartenenza: mi sono sentita parte di un popolo, parte di una Chiesa, molto più grande delle quattro mura di Regina Pacis.

Eravamo tutti lì, assieme ai magi, ad adorare quel bimbo, venuto per noi, venuto a illuminare con una luce bella i nostri volti, i nostri cammini, a indicarci quei cuori pulsanti di vita nei nostri petti.