Vacanzeggio 2019

Un po' vacanza, un po' campeggio

GIOVANI FAMIGLIE UP

Il racconto

Siamo partiti il 10 agosto, giorno da bollino nero.

Il bollino nero sembra una cosa da banana malefica, e poteva essere di pessimo auspicio per il Vacanzeggio ("un po' vacanza e un po' campeggio") organizzato dalle famiglie giovani (aggettivo che non si nega a nessuno) della nostra zona pastorale, a coronamento del percorso di incontri annuale.

Invece, alla faccia del bollino nero, è stata un'esperienza positiva per tutti, come ha dimostrato la condivisione finale.

Naz-Sciaves, paese immerso nei meleti all'imbocco della val Pusteria, ci ha accolto con lala pace tipica dell'alta montagna e dei pochi abitanti. Una chiesa dedicata ai santi Phillipp e Jakob dal campanile molto alto raccoglie intorno a sé: un supermercato di una raffinatezza che non ti aspetti in un crocchio di case così piccolo, un paio di ristoranti (tra cui la pizzeria Goldener Adfel: "Venite nella nostra pizzeria in Alto Adige per gustare una pizza dall’inconfondibile gusto mediterraneo!", giuro), la banca per pagare in contanti gli alberghi immersi nei meleti, poi dei meleti e poi degli altri meleti.

E poi a far cornice a tutto delle montagne che cosa vuole meine Dame ce le abbiamo solo noi.

L'albergo Furstenhof ("Corte del principe"), consigliatoci deliziosamente da alcuni amici di Gavasseto, è davvero perfetto, tanto che chiamarlo albergo è riduttivo. Perché sembra fatto apposta per un gruppo come il nostro.

Ah, sì, il gruppo. Com'è fatto il nostro gruppo?

Ecco: siamo dodici famiglie giovani con figli ancora più giovani, dell'età compresa fra i pochi mesi e i pochi anni - una quarantina di giovani persone in tutto. Doveva venire anche un don, ma alla fine ce lo siamo fatti prestare dal gruppo di Gavasseto.

Dicevamo: la casa Furstenhof. Allora, già fai wow quando arrivi, perché è tutta immersa nei meleti (e vabbè, al primo giorno non ti sei ancora abituato) ed è tutta curata con quello stile tirolese raffinato ma non fanatico (niente teschi di cervo appesi ai muri, per intenderci): legno di qua, legno di là, tappeti, vetrate, tetti a punta eccetera. Ma al di là di questa caratteristica estetica, che vale più o meno per tutte gli edifici di Naz-Sciaves (chiesa, banca e pizzeria mediterranea comprese), l'albergo Furstenhof ha un sacco di spazio ben attrezzato: due refettori, sala bar, sala biliardino, sala pingpong, sala cinema, seconda sala cinema, rete elastica all'esterno, seconda rete elastica all'esterno, campo da calcetto e da pallavolo (sempre all'esterno), rompicollo, secondo rompicollo, terzo rompicollo, un meleto, tris di amache, piscina esterna tonificante, piccola stalla per le caprette, sala gigante per la messa con saletta per il caffè post-celebrazione. Oltre alle camere. E il wi-fi dappertutto.

Capite anche voi che con bambini compresi fra i pochi mesi e i pochi anni avere così tanti spazi a disposizione per un gruppo da 40 persone (più un gruppo da più di cento di Gavasseto, che abbiamo scoperto essere lì nei nostri stessi giorni), sia all'interno che all'esterno, be', aiuta non poco la gestione della pioggia.

Perché in teoria doveva fantozzianamente diluviare tutta la settimana. Ma noi cristiani non crediamo nella sfortuna, quindi, in pratica, è piovuto solo un paio di pomeriggi.

Quindi spesso siamo riusciti a fare una passeggiata mattutina, per poi rientrare nel pomeriggio, quando minacciava di piovere. Il programma era molto elastico, perché, al contrario dei campeggi parrocchiali per ragazzi dove il rispetto degli orari e del prossimo è un obiettivo importante da raggiungere, nei campeggi con bambini piccoli gli obiettivi sono l'elasticità e la felicità - che si raggiungono venendosi incontro il più possibile.

Per cui c'era un proposta per ogni giorno, a cui ogni famiglia (o parte di essa) poteva aderire o meno, con grande libertà, a seconda di orari ed esigenze famigliari.

Poi ci si ritrovava a cena, o, se pioveva, prima. Gita al Plose, a Innsbruck, alla malga, alle miniere di argento di Ridanna, a Vipiteno, a Bressanone, al lago di Dobbiaco, intorno ai meleti, partite a carte, nuotate in piscina, panini, giochi di società, si sono intrecciate alle risate dei bambini, ai loro salti sul salterello, alle nuotate in piscina all'alba, ai pisolini, all'aiuto reciproco nella gestione famigliare: è stato bello vedere i bambini chiedere aiuto agli altri bambini o ai genitori altrui, è stato bello vedere altri genitori prendersi cura dei miei figli.

E durante la condivisione finale la parola che è ricorsa più spesso è stata:

grazie!


Vi aspettiamo l'anno prossimo!